Trilogia Andrey Tarkovsky

Un poeta prestato al cinema

Un poeta nel cinema

«Non si può più dire che il cinema è fatto di piccole “storie” recitate e filmate. Questo non ha niente a che vedere col cinema. Prima di tutto il film è un’opera, che è impossibile realizzare con qualsiasi altro mezzo artistico. Il cinema è solamente ciò che si può creare con i mezzi cinematografici, e solo con quelli.»

"Il cinema è un mosaico fatto di tempo” (1982)

Incontro a Roma con il grande regista invitato al Centro Palatino per sottoporsi al “gioco della verità”. L’incontro con il regista sovietico si trasforma in un’affascinante e lunga lezione di cinema che Tarkovsky ritiene in crisi, perché ha seguito per troppo tempo, a scopo di lucro, i gusti del pubblico. Come sempre con Tarkovsky, la sua "lezione" termina col trasformarsi anche in una lezione di vita.

"Andrey Tarkovsky in Nostalghia” (1984)

Un film all’interno di un film, mentre Tarkovsky gira "Nostalghia" in Italia. Donatella Baglivo segue per tutte le riprese di Nostalghia il suo maestro insieme alla sua troupe come un fantasma lontano per non disturbarlo. La regista impressiona sulla pellicola tutti i momenti più importanti e significativi di Tarkovsky mentre si muove sul set con i suoi attori e tecnici.

"Un poeta nel cinema” (1983)

Passeggiando lungo un fiume in un bosco –un set tipico di Tarkovsky– il regista russo risponde alle domande fuori campo di Donatella Baglivo. Acclamato al Festival di Cannes del 1984, ed apprezzato in molti altri eventi cinematografici in tutto il mondo, questo studio sul grande regista sovietico è una "guida" per penetrare negli argomenti a lui più cari.